mercoledì 24 dicembre 2008
AUGURI!
Il segreto è che siamo sognatori,
siamo utopisti,
ma non si quei sognatori
che stanno sempre con il cuscino
sotto la testa
sulla veranda di casa....
Siamo sognatori con i piedi
piantati per terra,
siamo sognatori
con gli occhi ben aperti,
siamo sognatori
che conoscono gli amici
e che conoscono i nemici....
Auguri di buone feste..... per un 2009 di rivolte....
sabato 20 dicembre 2008
venerdì 19 dicembre 2008
AUGURI COMUNISTI!
Non è facile “fare gli auguri” in un periodo così difficile e alle soglie di anni che si annunciano ancora più neri e problematici per la maggioranza della popolazione.
I miei auguri vanno, però, sinceramente - a lavoratrici e lavoratori, a chi fatica ad arrivare a fine mese, a pagare il mutuo, a mandare a scuola i figli, a pagare le cure mediche per sé e per la famiglia; - ai/alle giovani precari/e che da anni attendono un lavoro fisso e un po’ di sicurezza e continuano, invece, ad essere mantenuti/e nell’incertezza e nell’impossibilità di programmarsi un futuro; - a chi è disoccupato/a, espulso dal lavoro a 40- 50 anni perché ritenuto/a inutile; - a chi alle difficoltà economiche somma la solitudine individuale.
Un augurio e un grazie anche ai giovani che si sono mobilitati contro la controriforma della ministra Gelmini, dimostrando che nonostante anni di sciocchezze televisive, di informazione a senso unico, di conformismo, esiste ancora la volontà di imparare, di capire, di essere autonomi e critici.
Auguri ai/alle tanti/e che si impegnano nel volontariato verso i poveri, gli emarginati, il terzo mondo (anche a casa nostra), per la difesa dell’ambiente e delle altre specie.
Ai/alle migranti che tentano di lasciare guerre, devastazioni ambientali, miseria e cercano, nel nostro paese, di ricostruirsi una vita
Un augurio alla nostra regione e alla nostra provincia che meritano un futuro positivo che valorizzi energie, intelligenze, volontà, capacità.
Auguri perché la pace e la giustizia sociale crescano nel mondo contro una politica di guerra, di massacri, di disuguaglianze, di esclusione sociale.
Un augurio, permettetemi, perché i comunisti e la sinistra, dopo una sconfitta cocente, tornino ad esistere, a crescere, a contare nella società. Credo ve ne sia molto bisogno.
Sergio Dalmasso
Consigliere regionale di Rifondazione comunista
giovedì 18 dicembre 2008
BLOCCATA DIRETTIVA SULL'ORARIO DI LAVORO
BLOCCATA LA DIRETTIVA SULL'ORARIO DI LAVORO»
Strasburgo, 17 dicembre 2008 - «Con una serie di voti a maggioranza qualificata, oltre 400 voti, il Parlamento Europeo ha approvato diversi emendamenti che modificano in profondità il testo proposto dalla Commissione Europea e dal Consiglio: è stata cancellata la possibilità di prorogare fino alle 65 ore l'orario di lavoro. Non solo é stata bocciata quindi l'estensione dell'opting-out (prolungamento dell'orario di lavoro anche con accordi individuali) ma questo dovrà essere cancellato, nelle nazioni dove é già attivo, entro 36 mesi.
È stato riconosciuto come tempo di lavoro il tempo di guardia (ad esempio per il personale sanitario, i vigili del fuoco e tante altre categorie) in sintonia con quanto stabilito dalla Corte Europea e in contrasto con quanto chiesto dal Consiglio.
Più in generale é stato bocciato il tentativo di distruggere gli accordi collettivi e quindi di portare un profondo attacco alle organizzazioni sindacali.
Ora il testo così emendato sarà sottoposto alla discussione congiunta della Commissione, del Consiglio e del Parlamento rappresentato dal relatore (il cosiddetto "comitato di conciliazione"). In quella sede o Commissione Consiglio accetteranno un testo che tiene conto degli emendamenti votati dal Parlamento, oppure, in assenza di un accordo sarà destinata a decadere; anche in previsione della conclusione della legislatura».
Vittorio Agnoletto europarlamentare PRC/Sinistra Europea
mercoledì 17 dicembre 2008
Dibattito sulla scuola a Mondovì
PRIMA CHE LA SCUOLA CADA A PEZZI…
Giovedì 18 DICEMBRE 2008
SALA DELLE CONFERENZE - MONDOVÌ
CONFERENZA DIBATTITO
… che cosa possiamo fare? parliamone insieme,
è una questione che riguarda tutti!
Intervengono
ROBERTO SPAGNOLO e PINO IARIA COBAS SCUOLA
LUIGI SARAGNESE assessore all’istruzione COMUNE DI TORINO
MARILIANA GENINATTI Movimento Cooperazione Educativa
Introduce e modera
SERGIO DALMASSO, consigliere regionale, Rifondazione Comunista
Organizzano:
martedì 16 dicembre 2008
ELEZIONI IN ABRUZZO
ABRUZZO, elezioni regionali 2008
http://regionali.interno.it/regionali/regio081214/R13.htm
Prc 15.435 - 2,84%
La Sinistra (Verdi + SD)12.054 - 2,22%
Pdci 9.955 - 1,83%
Totale:
voti assoluti 15.435+12.054+9.955= 37.444 voti
pari allo 6,89%
ABRUZZO, politiche 2008
ABRUZZO, elezioni regionali recedenti
PARTECIPAZIONE
Pdci 21.641 - 2,95%
Verdi 14.728 2,01%
COMITATO POLITICO APERTO
COMITATO POLITICO FEDERALE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA
APERTO
SABATO 20 DICEMBRE DALLE 15 ALLE 18
Presso
Via Saluzzo 28
Interverrà il neo-eletto Segretario Regionale del PRC ARMANDO PETRINI
VERRA' PRESENTATA LA NUOVA TESSERA DEL PRC E DEI GIOVANI COMUNISTI PER IL 2009
(seguirà rinfresco)
lunedì 15 dicembre 2008
Mario Capanna a Saluzzo: ovvero, dal ’68 al futuro
Cineforum in Rosso!
sabato 13 dicembre 2008
Addio Rocco, fedele fino in fondo alla tua classe!
Rocco Papandrea, protagonista di una lunga stagione di lotta e di battaglie del movimento operaio torinese, dal 1969, quando giovanissimo era entrato alla Fiat di Mirafiori, fino ad oggi, ci la lasciato. E’ stato un quadro esemplare della classe operaia a cui ha dedicato tutte le sue energie e capacità politiche e militanti.
Ci eravamo incontrati per la prima volta in un giorno simbolico: il 3 luglio del 1969. Dopo alcuni mesi di lotte spontanee interne alla Fiat le nuove avanguardie operaie, insieme agli studenti, provarono a organizzare un corteo esterno per coinvolgere la città. La polizia caricò subito davanti alla porta 2 di Mirafiori, ma poco dopo il corteo si ricompose. Mi ritrovai a fare cordone insieme ad alcuni giovani: uno di loro era Rocco, una delle avanguardie della lotta alla Meccanica 2.
Avemmo appena il tempo di presentarci, di dirci chi eravamo, io universitario, lui giovane operaio, figlio di una famiglia del Sud immigrata a Torino, perché, subito dopo, quando il corteo imboccò il grande corso davanti alla palazzina di Mirafiori, Corso Traiano, sullo sfondo si profilò un incredibile schieramento di polizia che aggredì, per la seconda volta, selvaggiamente i manifestanti che trovarono la forza e la volontà di ingaggiare una dura battaglia che si protrasse fino alla notte.
Ritrovai Rocco, qualche settimana dopo, all’assemblea della avanguardie operaie al Palazzetto dello Sport, assemblea in cui predominavano largamente le posizioni estremiste e spontaneiste, ma per noi due fu invece l’occasione di fare una scelta precisa, quella di prendere contatto coi compagni della IV Internazionale, organizzazione a cui aderimmo all’inizio di settembre. Per vie diverse eravamo arrivati alle stesse conclusioni politiche ed organizzative. Una strategia politica che poneva al centro l’autorganizzazione democratica della classe, i consigli di fabbrica, l’unità delle lavoratrici e dei lavoratori contrapposta alle forze e allo stato borghesi, l’internazionalismo come bussola per costruire un nuovo progetto socialista alternativo.
Cominciò così per entrambi una lunga stagione di militanza comune nella IV internazionale e anche una intensa amicizia che ha attraversato quasi 40 anni di battaglie e di lotte politiche e sindacali.
Rocco è stato in prima fila nell’autunno caldo; nel corso della grande ascesa operaia degli anni ’70 acquistò ruolo e credibilità sempre maggiore nel movimento dei lavoratori, alla Fiat e nella FLM torinese Era un operaio che sapeva parlare in modo chiaro a tutti i lavoratori; nello stesso tempo era anche un operaio intellettuale, lesse molto in quegli anni, acquisendo solidi strumenti politici, e la passione a riflettere sulle questioni teoriche e strategiche.
Era caratterizzato da un forte ottimismo che lo portava sempre a valorizzare ogni potenzialità positiva e che gli permetteva di non disperare anche nei momenti più difficili. Spirito che non lo ha abbandonato anche durante la malattia contro cui ha combattuto senza timore con grande coraggio.
Ma Rocco lo voglio ricordare anche in un'altra scadenza centrale della lotta di classe nel nostro paese, uno dei crocevia, la lunga lotta della Fiat nell’autunno del 1980. Siamo alla conclusione della lotta, la drammatica assemblea al cinema Smeraldo del “Consigliane” della Fiat, l’assemblea che riuniva tutti i delegati: sul palco, asserragliati e lontani, i dirigenti sindacali venuti lì per imporre l’accordo di svendita firmato a Roma; in platea il torrente disperato, se pur ancora combattivo, delle avanguardie operaie che non si rassegnavano a una sconfitta subita non sul campo, ma per il cedimento degli apparati burocratici. Alla fine dell’assemblea, Rocco sale sul palco per dare prospettiva alla resistenza, propone al voto le brevi righe che aveva scritto, una mozione che rigetta l’accordo e che venne approvato dalla totalità dei delegati. L’accordo però fu siglato lo stesso dai sindacati e si produsse la sconfitta alla Fiat.
Dopo quella sconfitta Rocco, tra i pochi delegati rimasti in fabbrica, ritesse le file della resistenza e della organizzazione del sindacato. Scomparso il sindacato unitario della FLM, Rocco si impegna a fondo nella Fiom di cui diventa uno dei dirigenti in fabbrica e nella Lega di Mirafiori.
Sul terreno politico alla fine degli anni 80 la LCR, la sezione italiana della Quarta, decide di confluire in Democrazia proletaria. Insieme lavorammo dunque a questa nuova esperienza e nel 1991 partecipammo alla costruzione di Rifondazione. Era politicamente importante che anche i lavoratori potessero esprimersi direttamente nelle assemblee elettive, Rocco era un candidato che aveva tutte le qualità per svolgere questo ruolo; fu grande l’impegno perché fosse candidato per il Parlamento europeo, elezioni dove ottenne un importante risultato e poi perché fosse eletto al Consiglio della Regione Piemonte nel 1995. Per 10 anni ha svolto un lavoro esemplare di opposizione alle giunte del centrodestra, chiamato anche nel momento più difficile per Rifondazione, quella della rottura coi Comunisti italiani, a reggere non solo il gruppo consigliare, ma anche la segreteria politica regionale, compito questo che ha svolto con incredibile pazienza ed abnegazione. Il Piemonte è molto vasto e Rocco ogni sera era in viaggio in qualche provincia per svolgere assemblee, per discutere con compagne e compagni.
Lavorai con lui al gruppo consigliare, un periodo di grande impegno in cui provammo a costruire Rifondazione come forza politica di movimento e di alternativa radicata tra i lavoratori.
Naturalmente nella nostra lunga militanza comune, avevamo avuto anche divergenze, discussioni, momenti di scontro, ma dentro un percorso politico condiviso.
Più complesse e difficili le divergenze che si produssero tra di noi con la svolta di Rifondazione del 2004, la scelta strategica dell’alleanza di governo con il centrosinistra, discussa e confermata dalla maggioranza del partito nel congresso di Venezia. Quel congresso produsse una divisione politica più profonda, pur nel rispetto delle scelte politiche di ciascuno. Rocco che, progressivamente era andato allontanandosi dal riferimento politico della Quarta Internazionale, sostenne la posizione della maggioranza mentre, come è noto, insieme a altre compagne e compagne, il sottoscritto contrastò fortemente quella opzione strategica che ritenevamo profondamente sbagliata. Non a caso da quella battaglia di opposizione nacque Sinistra Critica, prima come corrente interna al partito e poi successivamente come forza politica autonoma.
Queste diverse scelte non ci impedirono però di lavorare insieme nella segreteria regionale di Rifondazione fino alle elezioni politiche della primavera del 2006.
Ma anche dopo quando le strade si erano separate sul piano organizzativo, le scadenze politiche e sindacali del movimento operaio torinese, costituirono sempre per noi momenti di incontro e di scambio di esperienze e di valutazione sui problemi della lotta di classe a cui tenevamo molto.
Perché alla sua classe non solo Rocco ha dato molto, ma è rimasto fedele fino in fondo.
Intervista ad Armando Petrini, neo segretario regionale del PRC del Piemonte
di Marco Albertaro
su redazione del 09/12/2008
A colloquio con Armando Petrini, neo segretario regionale del PRC del Piemonte
Armando Petrini (Torino, 1967) è, da poche settimane, il nuovo Segretario regionale del Piemonte. Ricercatore in Discipline dello spettacolo all’Università di Torino, è iscritto al PRC dal 1991, ha fatto parte dell’esecutivo nazionale del Dipartimento università ed è stato membro della Segreteria provinciale di Torino con l’incarico cultura e università. Attualmente svolge il ruolo di Coordinatore della Segreteria provinciale torinese. Lo abbiamo incontrato poche ore dopo la sua elezione raccogliendone alcune impressioni a caldo. ................
LA LEGGE PIEMONTESE SULL'AMIANTO SARA' PRESENTATA IN UN IMPORTANTE CONVEGNO EUROPEO A STRASBURGO
"L'incontro europeo –continua Deambrogio - è organizzato dall'agenzia di stampa 'Viva' in collaborazione con la mutua 'Santé Plus' e con il GUE (Gruppo della Sinistra Unita e Verde nordica di cui fa parte il PRC-SE). La giornata è suddivisa in due parti, con una sessione mattutina dedicata ad interventi di tipo scientifico e tecnico a cui parteciperanno anche Nicola Pondrano, Bruno Pesce e Sergio Bonetto, i quali descriveranno tutti gli avanzamenti e le novità relative alle lotte ambientali, sindacali e legali maturate in Italia e a Casale Monferrato in particolare".
"Nella sessione pomeridiana – continua ancora Deambrogio – ci sarà spazio invece per interventi di tipo più politico. Sarà dunque il momento in cui Vittorio Agnoletto (Europarlamentare PRC-SE) potrà, insieme ad altri esponenti di associazioni e sindacati, fare il punto sulla costruzione di movimenti sociali in grado di definire nuovi e più efficaci interventi a livello europeo".
"Sempre in questa sessione di lavori – conclude Deambrogio – avrò l'occasione di presentare il lavoro fatto in Piemonte con la nuova legge quadro sull'amianto. E' davvero un'opportunità rilevante per dimostrare, anche in sede internazionale, che alcuni passi in avanti dal punto di vista normativo possono derivare dall'attenzione di singole regioni. Nonostante i limiti oggettivi di azione, queste ultime sono capaci infatti di indicare strade percorribili per tutti".
venerdì 12 dicembre 2008
LA RISPOSTA DEL SEGRETARIO P.D.
Ciao e Grazie
Massimo Scavino
COMUNICATO STAMPA
"Di fronte ad un quadro socioeconomico dell'Italia sempre più preoccupante, aggravato dai provvedimenti pesantemente antipopolari presi a danno dello stato sociale dal governo Berlusconi e dalle minacce che incombono sullo stato di diritto, mentre cominciano le manovre e le dichiarazioni di dirigenti politici di varia estrazione su alleanze e candidature per le prossime elezioni amministrative, i sottoscritti, responsabili provinciali del Partito della rifondazione comunista, del Partito dei comunisti italiani e di Sinistra democratica, a nome delle rispettive segreterie o coordinamenti, chiedono agli organismi dirigenti del PD cuneese un incontro da fissare in tempi rapidi per discutere le possibilità di creare un'alternativa di programma e di schieramento alla maggioranza di centrodestra che attualmente guida la Provincia e le città di Alba e Bra, di rinsaldare per converso le amministrazioni progressiste nelle città e nei comuni in cui sono attualmente in carica”.
Ad oggi, mentre impazza il toto-primarie del P.D., non si è avuta nessuna risposta. Eppure in Provincia di Cuneo amministriamo insieme al Partito Democratico realtà importanti (a cominciare dal capoluogo).
Siccome riteniamo che la politica sia confronto di proposte, fatte in modo schietto e trasparente, ci permettiamo di portare alla vostra conoscenza la lettera con cui chiedevamo di discutere assieme delle prospettive che stanno davanti alla nostra provincia.
Enzo Lisai, Partito dei comunisti italiani
Livio Berardo, Sinistra democratica
giovedì 11 dicembre 2008
DALMASSO (PRC-SE): LODO ALFANO, SODDISFATTI VOTO AULA – NECESSARIA UNA GRANDE MOBILITAZIONE SULLE QUESTIONI SOCIALI E IN DIFESA DELLA DEMOCRAZIA
“Siamo particolarmente soddisfatti del voto su questa deliberazione che ci auguriamo possa essere estesa anche ad altri quattro Consigli Regionali per rendere effettivo il referendum, per quanto questo sarà reso possibile dal milione di firme raccolte nelle piazze”.
“Il nostro partito è impegnato da tempo nella raccolta firme; un impegno che ci vede partecipare tutte le nostre strutture di base, in uno sforzo davvero notevole che ha contribuito al positivo risultato della raccolta”.
“Solo coniugando l’iniziativa più propriamente sociale con la difesa dei principi democratici è possibile oggi parlare al Paese. La legge Alfano è da questo punto di vista una aberrazione, un atto che lede principi fondamentali della Costituzione. Il fatto che le quattro più alte cariche dello stato possano godere di una sorta di impunità è in sé un vulnus al principio di eguaglianza dei cittadini, che risulta ancora più odioso per il fatto che dietro a questo provvedimento si consuma l’arbitrio di una maggioranza che, in tal modo, mette sotto protezione il proprio leader da azioni giudiziarie”.
Torino, 10 dicembre 2008
giovedì 4 dicembre 2008
Il testo della nuova legge regionale sull'amianto
Si può morire sul lavoro a 20 anni? In Italia sì, si può
su Liberazione del 04/12/2008
Ennesimo incidente nelle cave di Bagnolo, località del cuneese famosa per le pietre di Luserna utilizzate in tutto il mondo come copertura. Un operaio ventenne, Walter Ariaudo, ha perso la vita e altri tre operai, tra cui il fratello Fulvio di 19 anni, sono rimasti lievemente feriti, nello scoppio di un container invaso dal gas in località Balma Oro. La dinamica è ancora tutta da verificare anche perché le ipotesi sono molto diverse.Secondo i vigili del fuoco che sono subito accorsi l'intenso freddo di queste notti avrebbe impedito l'apertura dei lucchetti del container dove gli operai dovevano entrare questa mattina alle otto.Dentro il container erano custoditi gli attrezzi da lavoro e le tute protettive.Gli operai avrebbero tentato di scaldare i due lucchetti con mezzi di fortuna, prima con un accendino poi con alcune torce di carta, ignari che l'interno del locale fosse saturo di gas a causa della dispersione proveniente da una bombola. Con il primo lucchetto, secondo la ricostruzione, avrebbero avuto "successo" mentre il secondo è stato fatale.Le fiamme a contatto con il gas hanno provocato l'esplosione che ha investito la giovane vittima, morta sul colpo, e i suoi colleghi. Il fratello Fulvio è stato trasferito all'ospedale di Savigliano, ma le sue condizioni non sono preoccupanti. Sul fatto indagano i carabinieri e la polizia mineraria, il cui interesse è focalizzato soprattutto sulla bombola divenuta un ordigno. I colleghi commentano che il gesto che i tre hanno compiuto è diffuso tra chi opera nelle cave in quanto il gelo spesso blocca non solo le serrature ama anche i meccanismi. Nessuno ovviamente pensava però che una bombola del gas, forse due, potesse saturare un ambiente grande come quello di un container.Secondo un'altra versione, circolata in paese e senza riscontro di fatto, invece gli operai sarebbero morti a causa dell'esplosione di una mina utilizzate per il distaccamento di pezzi di roccia.Nell'esplosione sono rimasti contusi anche un italiano di sessantacinque anni e un giovane nigeriano di diciannove.Le cave di bagnolo sono famose in tutto il mondo per la pregiata pietra ma anche perché tutto intorno si è creata una delle comunità di cinesi più grandi d'Italia, seconda forse solo a quella di Prato. Proprio per questa ragione la zona è conosciuta anche per l'alto numero di incidenti che accadono, spesso non denunciati. La produzione è continua e non conosce crisi, i manovali cinesi assicurano una redditività senza pari. Le cave sono state aperte circa cento anni fa e sono fonte oggi di un forte impatto ambientale che si scontra con le forti ricadute occupazionali presenti.I due fratelli ed il ragazzo nigeriano avevano da poco iniziato a lavorare presso la cava.Oltre a quello di Cuneo, ieri ci sono stati altri tre morti, tanto per non tradire la media che parla di 4 infortuni sul lavoro al giorno. A Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, un operaio di 23 anni, dipendente di una ditta di movimento terra, haperso la vita mentre stava lavorando al trasporto di materiali inerti all'interno della ditta: è rimasto impigliato nel nastro trasportatore, privo di sistemi di protezione e di sicurezza, ed è stato schiacciato. A Sciacca, in provincia di Agrigento (dove è stato proclamato il lutto cittadino) un operaio di 35 anni è morto in un cantiere comunale per la realizzazione della nuova rete fognaria. L'uomo, sposato e padre di due bambini, si trovava in una buca, intento a collegare dei tubi, quando un lastrone di asfalto si è staccato dalla strada franandogli addosso. Infine a Fermo, in provincia di Ascoli Piceno, una donna di 36 anni, è morta oggi in una fabbrica dove si è sentita male mentre era al lavoro.