lunedì 30 agosto 2010

IL TEMPO DI UN'ESTATE


1943: IL TEMPO DI UN’ ESTATE
(1943 LE TEMPS D’UN REPIT)
di André Waksman
Coautrice: Elena Bedei
Francia/Italia, 2009 Prodotto da André Waksman (Francia), Monkey Bay Productions, France 3 Méditerranée, France 3 Corse, Blink - Officina Multimediale e con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e della Regione Piemonte.
Il 3 e il 4 settembre sarà presentato a Cuneo , Borgo San Dalmazzo e Valdieri il film-documentario di Andrè Waksman  1943 - IL TEMPO DI UN ' ESTATE (Le temps d'un répit). Il film  racconta, anche attraverso la narrazione di testimoni diretti, la storia degli ebrei che nell'estate del 1943 , mentre i ghetti di tutta l'Europa bruciavano, si ritrovarono a Saint Martin Vésubie nelle Alpi Marittime.
 Erano giovani,famiglie ed anziani in fuga per anni dal Nazismo che in questo villaggio provarono a dimenticare la guerra grazie alla protezione delle forze di occupazione italiane.
 1200 ebrei di tutte le nazionalità conobbero una pausa di pace per "Il tempo di un'estate".
 L'otto settembre tutto crollò: con l'armistizio i soldati italiani ripassarono la frontiera portandosi dietro centinaia di ebrei di Saint Martin per sottrarli ai tedeschi che nel frattempo invadevano le Alpi Marittime e l'Italia Settentrionale.
 I profughi scesero con enormi difficoltà a Valdieri dal Colle Ciriegia e dal Colle delle Finestre e raggiunsero Borgo San Dalmazzo.
 Quasi cinquecento ebrei furono arrestati a Borgo e deportati ad Auschwitz, gli altri si salvarono grazie ai montanari, ai partigiani ed al clero locale che rischiarono la  vita per aiutarli.
 Testimone di questo tragico evento è stato il regista stesso che, bambino, ha dovuto affrontare con la sua famiglia la fuga tra le montagne.
 Andrè Waksman e la co-autrice Elena Bedei saranno presenti alle proiezioni.
Domenica 5 settembre ci sarà inoltre la XII edizione di "Attraverso la memoria", camminata con incontro internazionale al Colle della Ciriegia, che ricorda quei tragici eventi.
 Interverrà la Compagnia Il Melarancio di Cuneo che presenterà letture tratte dal libro di A. Cavaglion "Nella notte straniera" ed il progetto "Passo dopo Passo" da Borgo San Dalmazzo ad Auschwitz.
Sempre domenica alle ore 21 a Caraglio al Cinema Ferrini Elena Bedei presenterà il film ed una scelta di interviste inedite che arricchiranno la conoscenza della storia.
 L'ideazione ed il coordinamento dell'iniziativa sono del Laboratorio Espressivo Multiculturale (LEMM) che presenterà la proposta- progetto sul tema del viaggio.
 La realizzazione è dovuta all'Istituto storico della Resistenza di Cuneo, al Comune di Cuneo, al Comune di Borgo San Dalmazzo, al Comune di Valdieri.

CONTRO-MANIFESTAZIONE A PAESANA





CHI E' INTERESSATO A ORGANIZZARE UNA CONTRO-MANIFESTAZIONE ALLEGRA E RIBELLE E' CALDAMENTE INVITATO A PARTECIPARE AD UNA RIUNIONE ORGANIZZATIVA

LUNEDI' 6 SETTEMBRE ALLE ORE 21 A CUNEO presso la sede di Rifondazione Comunista, via Saluzzo 28



Le valli cuneesi rifiutino il razzismo





Il prossimo 10 settembre, sulle nostre montagne, la Lega Nord metterà in scena un rito inventato qualche anno fa che usa il Po per cercare di dimostrare che rappresenta le nostre terre e le nostre valli.
 La Lega Nord è un partito razzista che sostiene un governo di inquisiti e mafiosi e non fa niente per difendere i lavoratori.

Ormai c’è mezzo Governo Berlusconi inquisito.
Tra appalti truccati, ricostituzione di società segrete (P3), tangenti, affiliazioni ad organizzazioni mafiose, elusioni ed evasioni fiscali ci troviamo in una situazione di fronte alla quale persino il sistema di Tangentopoli finirebbe per impallidire.
Non si tratta di casi isolati, di singole “mele marce”; al contrario si tratta di una corruzione di sistema, elevata dal Governo Berlusconi a vera e propria pratica politica.
Dalla ricostruzione post terremoto di L’Aquila agli appalti sull’eolico, dalla Protezione Civile alle principali Opere Pubbliche (meglio se grandi…): non c’è niente che sfugga a questo vero e  proprio sistema criminale di corruzione.
E la Lega, paladina (a parole…) della legalità e della moralità che fa ?
Semplice:  Mostra grande attivismo nel difendere gli interessi di Ministri e parlamentari inquisiti e al contrario non muove un dito per cercare di risolvere le crisi industriali più pesanti che stanno cancellando nel Nord migliaia di posti di lavoro.

Di fronte alle aziende che de localizzano all’estero per speculare sul costo del lavoro (Fiat in Serbia, Bialetti in Cina, il tessile in Romania ecc..), i vari Cota, Zaia, Bossi padre e figlio non fanno altro che urlare contro presunti nemici (di volta in volta i cinesi, i russi, gli immigrati…) ma non adottano quei provvedimenti che consentirebbero di mantenere sul territorio imprese e posti di lavoro.
La Lega assiste alla chiusura di fabbriche, alla messa in cassa integrazione e al licenziamento di migliaia di lavoratori senza muovere un dito.

Noi comunisti abbiamo avanzato una proposta molto semplice: le aziende che delocalizzano debbono restituire i finanziamenti pubblici ottenuti da stato e regioni. Una norma semplicissima che renderebbe molto meno convenienti le delocalizzazioni.

Perché la Lega non accetta di approvare questa legge, in Parlamento o nelle regioni dove governa?
Semplice, perché la Lega chiede i voti dei lavoratori ma poi fa gli interessi dei padroni. La Lega dice che al nord siamo tutti sulla stessa barca ma in realtà la Lega sta al timone con i banchieri e i grandi proprietari, mentre operai, impiegati, artigiani e partite IVA stanno a remare con l’acqua alla gola.

Le nostre valli hanno alle spalle una storia di grande autonomia rispetto ai poteri statali e religiosi, hanno combattuto, 60 anni fa, contro il fascismo e il nazismo, quei mostri che, con il razzismo, avevano distrutto l’Europa, hanno protetto centinaia di ebrei che fuggivano dalle persecuzioni.
Hanno conosciuto la fame e la miseria, quando uomini e donne le lasciavano per cercare lavoro in Francia o nelle Americhe ed erano oggetto di razzismo e discriminazione, hanno conosciuto e conoscono l’abbandono e l’emarginazione, frutto di scelte politiche ed economiche sbagliate, di scelte urbanistiche insensate e di rapina.
Le valli e la montagna non hanno inventato le frontiere i confini. La lingua occitana si parla nelle vallate italiane come nelle vallate francesi. Sopra Pian del re c’è il buco del viso che ci parla della comunicazione, del dialogo tra i popoli. Le divisioni non le abbiamo create ma le abbiamo subite quando insensati nazionalismi hanno portato la guerra e costretto i giovani ad uccidere e ad essere uccisi.
La cultura e la tradizione delle nostre valli rifiuta l’intolleranza, e il razzismo. La lotta partigiana ha segnato l’impegno di queste valli per costruire una terra libera per uomini e donne liberi; l’odio razziale e le barriere hanno portato alla guerra: noi vogliamo una società basata sulla giustizia sociale, sulla libertà, dove l’autodeterminazione dei popoli e la valorizzazione delle nostre culture e della nostra lingua non significhi odio e nazionalismo ma rispetto delle diversità.

Come l'anno scorso
Invitiamo, quindi, tutti gli uomini e le donne che credono in questi valori a partecipare
VENERDI’ 10 settembre, dalle ore 15 alle ore 19
Al presidio che si terrà
a PAESANA, piazza VITTORIO VENETO (di fronte alla PRO Loco)
Ognuno, ognuna porti strumenti musicali e prodotti tipici per una festa, popolare, antirazzista, per uomini e donne liberi in una terra libera.

venerdì 13 agosto 2010

E' uscito il Quaderno 44 del CIPEC.

Il C.I.P.E.C. (Centro di iniziativa politica e culturale, con sede a Cuneo, in Via Saluzzo 28) comunica che è stato pubblicato il numero 44 del suo quaderno "Storia, politica, cultura", grazie al contributo dell'Amministrazione provinciale di Cuneo e della Tipografia della provincia.

Da sedici anni il C.I.P.E.C. pubblica i quaderni su pagine della storia del movimento operaio provinciale (testimonianze di militanti comunisti, socialisti e del sindacato) e su temi nazionali ed internazionali.In questo numero sono presenti due articoli del Presidente dell'associazione, il professore Sergio Dalmasso, sul filosofo Ludovico Geymonat e sull'impegno nel Partito Repubblicano del cuneese Dino Giacosa.

Inoltre vi è un contributo dell'ex sindacalista torinese Gianni Alasia sulla sua esperienza a Cuba durante i primi anni della Rivoluzione, e le lettere dal carcere di Torino nel 1944/45 dell'antifascista Dalmazzo Demarchi. Per chiedere come ricevere gratuitamente una copia, contattare l'indirizzo mail mastaniello@gmail.com o il numero di telefono 017166274. 
E' anche possibile scaricare i vecchi numeri del "Quaderno" dal sito http://www.cipec-cuneo.org.

Per l'associazione
Sergio Dalmasso
sergiodalmasso@gem.it

mercoledì 4 agosto 2010

BERLUSCONI VATTENE

Caliendo, respinta la sfiducia con 299 voti: si vada al voto subito, serve un nuovo 25 aprile per cacciare Berlusconi e i fascisti.

Il sottosegretario si salva ma alla maggioranza mancano ben 17 voti per arrivare a 316

La giornata convulsa di Montecitorio si conclude alle 18.25, con un voto che, almeno per il momento e salvo sorprese, manda tutti in vacanza. Appuntamento all'8 settembre, comunica il presidente Fini. Si conclude con la Camera dei Deputati che respinge la mozione di sfiducia contro il sottosegretario Caliendo. E questa è la prima notizia. La seconda è che il governo non ha più la maggioranza assoluta . I numeri lo dicono chiaramente: 299 i no, 229 i favorevoli, 75 gli astenuti. L'asticella dei 316 deputati, che a Montecitorio vuol dire maggioranza assoluta, è lontana ben 17 voti.
Non vorrei proprio passare dalla padella nella brace, dal governo Berlusconi al governo di Confindustria.
Questo è l'unico commento che mi viene da fare sentendo le dichiarazioni del leader del Pd, Pierluigi Bersani, che considera preferibile un governo Tremonti al voto subito.
E' impressionante che a poca distanza Bersani proponga Tremonti e Grillo Montezemolo!
Certo è sconcertante che il più grande partito dell'opposizione non sia in grado di avere un'ipotesi alternativa di governo del paese e si aggrappi a chi in questi anni ha messo in ginocchio lavoratori e pensionati facendo pagare la crisi ai "soliti noti". Grillo mi stupisce di meno: il simpatico comico genovese sicuramente non ha risentito molto della crisi economica quindi non stupisce che proponga come alternativa a Berlusconi niente meno che Montezemolo.
L'ipotesi di un governo di transizione è sbagliata. Bisogna andare al voto, che è un atto di trasparenza democratica, così da farla finita con Berlusconi, col berlusconismo e con questo bipolarismo folle in cui è consentito solo di passare dalla padella nella brace.
Fabio Panero, segretario provinciale Rifondazione Comunista

lunedì 2 agosto 2010

FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

PER IL SOCIALISMO DEL XXI SECOLO:

LA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

VERSO IL CONGRESSO COSTITUENTE

APPROVATO IL DOCUMENTO POLITICO


Cesare Salvi: "Unità di tutte le opposizioni 
contro il governo Berlusconi"
Costruire il Socialismo del XXI secolo: per un'alternativa economica e sociale al capitalismo, per uscire dalla crisi con un'alternativa di sistema. E' questo il compito ambizioso con cui prende avvio il Congresso costituente della Federazione della Sinistra (che si articolerà territorialmente per giungere all'appuntamento nazionale di fine anno): il Consiglio nazionale ha infatti approvato ieri il documento politico, atto di nascita del nuovo soggetto politico che per la prima volta nella storia recente della sinistra italiana torna a unire comunisti e socialisti, partiti e associazioni (Prc, Pdci, Socialismo2000, Lavoro e solidarietà) e invita a partecipare altri soggetti politici, movimenti, associazioni, cittadine e cittadini che ne condividono gli obiettivi.

"Ci uniamo per invertire la tendenza alla divisione e alla frammentazione che tanto danno hanno arrecato alla sinistra, alle lavoratrici, ai lavoratori - è scritto nel documento di 30 pagine che delinea la linea politica della Federazione -; per dare senso e credibilità alla prospettiva del cambiamento". Per la Federazione "il capitalismo non è in grado di garantire lo sviluppo sociale e civile e l'equilibrio ambientale del pianeta": la crisi è "conseguenza del modello di capitalismo senza limiti e senza regole che ha dominato negli ultimi decenni".

E' questa l'analisi che porta la Federazione a "sentirsi parte delle forze che in Europa e nel mondo si battono per costruire un'alternativa di sistema, a partire dal conflitto tra chi controlla la proprietà dei beni economici e chi non ha questo potere, dalla contraddizione fondamentale tra capitale e lavoro, dalla contraddizione tra i sessi".

L'alternativa di sistema della Federazione parte dalla centralità del lavoro, con politiche per la piena e buona occupazione. Tra i punti qualificanti: la difesa e anzi l'attuazione piena della Costituzione; l'economia sostenibile, la sovranità alimentare, l'ambiente e le risorse naturali come beni comuni sottratti al mercato; la valorizzazione piena del pensiero e della pratica femministe; i diritti sociali e civili come universali diritti di cittadinanza; la tutela dei migranti; politiche pubbliche per orientare l'economia a fini sociali e ridistribuire le risorse a vantaggio del lavoro e dei ceti popolari; il diritto all'istruzione, al sapere, alla conoscenza, garantito dalla scuola e dall'università pubbliche e gratuite.

"Occorre subito il massimo di unità contro il governo Berlusconi tra tutte le forze dell'opposizione politica e sociale - dichiara Cesare Salvi, portavoce della Federazione della Sinistra - anche dando vita a un coordinamento permanente delle opposizioni. E proponiamo, in primo luogo a tutte le forze a sinistra del Pd, di dar vita a un tavolo per costruire insieme la massima forma di unità possibile contro le politiche del governo, del padronato e dell'Europa, invertendo la tendenza alla divisione e alla contrapposizione".


Powered By Blogger