martedì 28 settembre 2010

ELEZIONI IN VENEZUELA


 CHAVEZ RISPONDE A FOX NEWS



VENEZUELA - FERRERO: "FESTEGGIAMO LA VITTORIA ELETTORALE DEL PARTITO SOCIALISTA UNIDO DI CHAVEZ"

sabato 25 settembre 2010

VIVA CUBA!

Venerdì 24 settembre si è svolto il congresso del circolo cuneese dell'Associazione di Amicizia Italia-Cuba, presso la sede di Rifondazione Comunista "Rosa Luxemburg".
I partecipanti hanno prima letto e poi votato i documenti che indicano le linee guida del gruppo: incremento del tesseramento, utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione, sostegno ai progetti di cooperazione con le autorità cubane.
Riconfermato nella carica di Presidente Paolo Mannias, delegato al Congresso Nazionale che si terrà a fine ottobre a Milano sarà Ezio Risso.
L'Associazione nei prossimi mesi si impegnerà soprattutto a raccontare la verità a tutto il mondo, far conoscere ciò che i mezzi di informazione nascondono: che Cuba è vittima di attacchi terroristici da oltre 40 anni, che 5 cubani sono ingiustamente incarcerati nelle prigioni degli Stati Uniti solo perché hanno scoperto che la base del terrorismo è a Miami, che un embargo infame danneggia l'economia cubana. Ma Cuba resiste, e il suo esempio guida quel vento di cambiamento che soffia in tutto il Sud America, il Socialismo del XXI secolo.
Tante quindi le iniziative in programma, perchè grande è il lavoro da svolgere.
Auguriamo ai compagni e le compagne di Italia-Cuba buon lavoro, con la certezza che saremo sempre al fianco loro e alla Rivoluzione Cubana.
HASTA LA VICTORIA SIEMPRE!

per saperne di più http://www.italia-cuba.it/

giovedì 23 settembre 2010

UN RESOCONTO della FESTA A LURISIA


A Lurisia prove di alternativa?


Sono state due belle giornate quelle di venerdì 17 e sabato 18 a Lurisia (Roccaforte Mondovì). Le forze della sinistra monregalese (concretamente i circoli locali del PRC – Federazione della Sinistra e di Sinistra Ecologia Libertà) hanno voluto provare a tessere un dialogo su tematiche comuni: ambiente, territorio, lavoro e istruzione.
Nel dibattito di venerdì, ricco di ospiti, si è discusso di come il recupero di un borgo montano possa diventare momento di ricostruzione di legami sociali, dare nuove occasioni di lavoro e di come si possa valorizzare veramente il territorio (senza riti celtici o propaganda a federalismi vari).
Nel secondo giorno si è discusso di lavoro e di istruzione, con Eleonora Artesio (consigliera regionale FdS), Pier Giorgio Comella (Coord. Regionale SEL) e Andrea Aimar (Officine Corsare), giungendo a parlare delle possibili vie d'uscita dalla crisi della sinistra italiana.
Queste due giornate sono state un importante momento di ritrovo e riflessione collettiva, giudicate di alto livello tanto dagli ospiti che dal pubblico, perché in tempi di scissioni e microscissioni a sinistra, si è tentato di invertire la rotta, ricordando che il vero nemico non è il vicino più prossimo. È indubbio che il percorso è lungo, pieno di insidie e non sarà certo una festa di 2 giorni in un paese di provincia a cambiare qualcosa. Inoltre, se sui temi si possono trovare convergenze, è anche vero che sono gli scenari prossimi venturi a distanziare le forze della sinistra. Da una parte c'è chi vorrebbe rifare il centro-sinistra in Italia, puntando sulla figura del leader salvifico e carismatico; dall'altra c'è chi guarda più lontano (anche se l'accusa è quella di avere il torcicollo), progettando la ricostruzione di un polo di sinistra anticapitalista e comunista, mantenendo un'autonomia culturale e progettuale dalle forze della sinistra moderata (un tempo si sarebbe detto socialdemocratica).
Ma il tentativo di ricostruire una voce per i senza voce, di dare un speranza di cambiamento, per i lavoratori, per i giovani, per chi vede lesa ogni giorno la propria dignità per lasciar posto all'ingiustizia e al privilegio, è necessario. Noi ci abbiamo provato. Sta ad altri ora raccogliere la sfida.
Alessio Giaccone.

NON NE POSSO PIU' DEGLI U.S.A.



I'm so bored with the USA
(Non ne posso più degli Stati Uniti)
Yankee soldier
He wanna shoot some skag
He met it in Cambodia
But now he can't afford a bag
Yankee dollar talk
To the dictators of the world
In fact it's giving orders
An'they can't afford to miss a word
I'm so bored with the Usa
But what can I do ?
Yankee detectives
Are always on the TV
'Cos killers in America
Work seven days a week
Never mind the stars and stripes
Let's print the Watergate tapes
I'll salute the new wave
And I hope nobody escapes
I'm so bored with the USA
But what can I do ?
Move up Starsky
For the CIA
Suck on Kojak
For the USA
Soldato yankee
Vorrebbe spararsi un po' della roba
Che ha conosciuto in Cambogia
Ma adesso non può permettersi una busta
Messaggio del dollaro yankee
Ai dittatori del mondo
In realtà sta emanando ordini
E loro non possono permettersi di perdere una parola
Non ne posso più degli Stati Uniti
Ma che ci posso fare ?
Investigatori yankee
Continuamente in Tv
Perché in America gli assassini
Lavorano sette giorni su sette
Freghiamocene delle stelle e striscie
Pubblichiamo i nastri del Watergate
Darò il benvenuto alla nuova onda
E spero che nessuno si salvi
Non ne posso più degli Stati Uniti
Ma che ci posso fare?
Fuori dai piedi Starsky
Per la CIA
Fottiti Kojak
Per gli Stati Uniti

venerdì 17 settembre 2010

LIBERAZIONE QUOTIDIANO COMUNISTA

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PARTITO SOCIALE

BARRIERE ARCHITETTONICHE E BARRIERE ECONOMICHE
lettera al Sindaco di Mondovì
 
 
 
egr.sig. Sindaco di Mondovì,
Stefano Viglione

le scrivo perchè, avendola conosciuta come assessore al lavoro, l'ho ritenuta una persona corretta e sensibile alle necessità di tutti i beneficiari dei servizi pubblici. Mi risulta che il Comune di Mondovì abbia provveduto a limitare un'iniziativa come il Gruppo di Acquisto Popolare di Rifondazione Comunista, così come altre possibilità distributive di altri gruppi di acquisto solidale, nonostante questi siano regolamentati per legge dello stato. Ritengo opportuno che un'amministrazione comunale vada incontro alle  difficoltà dei cittadini, siano di ordine fisico, come le barriere architettoniche, siano di ordine economico. I gruppi di acquisto cercano di ovviare alle barriere economiche, che cresciute sono a dismisura in seguito alla crisi, per alcune famiglie.
La legge finanziaria del 2008 prevede i gruppi d'acquisto, ma il comune di Mondovì non ne vuole sapere.
Ad Alba e a Cuneo i Gruppi di Acquisto Popolare (GAP) stanno funzionando con la partecipazione della popolazione e delle istituzioni. Perchè anche Mondovì, gravemente colpita nel suo territorio dalla crisi economica di questi anni,non può affiancarsi con un segnale civico nei confronti  veramente di tutti? Perchè non autorizzare lo svolgimento dei Gruppi d'Acquisto anche a Mondovì?
Distinti saluti
per il Gruppo di Acquisto Popolare di Rifondazione Comunista
Roberto Marchetto

mercoledì 15 settembre 2010

Partito

Alleanza democratica e unità della sinistra nei conflitti sociali
 Nella foto: Paolo Ferero a Cuneo, sala ex-I.A.C.P.
di Stefano Galieni
su Liberazione del 15/09/2010
La relazione di Paolo Ferrero alla Direzione nazionale di Rifondazione Comunista
Alleanza per la Costituzione, unità della sinistra anticapitalista, presenza e proposta politica nella costruzione dei conflitti sociali, questi i tre nodi su cui si è incentrato il dibattito della riunione della Direzione nazionale del Prc di ieri.

FESTA DELLA SINISTRA A LURISIA


VENERDI' 17 E SABATO 18 SETTEMBRE
Si terrà nella Sala polivalente di Lurisia (Roccaforte Mondovì
la festa
"Sinista in movimento
2 giorni di dibattiti, musica e festa.
Si inizierà venerdì 17 dalle ore 17 con una discussione dal titolo "Borgo solidale e sviluppo ecocompatibile": recupero dei borghi e riqualificazione dei territori di montagna come occasione di progettualità comune: sociale, economica, culturale.
Modererà il dibattito Paolo GERBAUDO, giornalista de il manifesto.
A seguire cena e proiezione del film 1943: Il tempo di un'estate di André Waksman
Sabato 18 dalle ore 16 si parlerà di lavoro e di istruzione (entrambi precari) con una discussione dal titolo "Lavoro, dignità, diritti", con la partecipazione della Consigliera Regionale della Federazione della Sinistra ELEONORA ARTESIO
Modererà il dibattito Maurizio PAGLIASSOTTI, giornalista di Liberazione.
A seguire cena e concerto con gli Enfasi.

Entrambe le cene costano 10 euro. Per prenotare chiamare i numeri 3495372854 - 3803581308

Verso i 10 anni dal G8

La crisi o la speranza. Verso i 10 anni dal G8 di Genova, di Vittorio Agnoletto





Dieci anni fa centinaia di migliaia di persone, giovani e adulti, donne ed uomini, di tutto il mondo si diedero appuntamento a Genova per denunciare i pericoli della globalizzazione neoliberista e per contestare i potenti del G8, intenti a convincere il mondo che trasformare tutto in merce avrebbe prodotto benessere per tutti. Le persone che manifestavano a Genova erano parte di un grande movimento “per un mondo diverso possibile” diffuso in tutto il pianeta. Era nato a Seattle nel 1999 con una grande alleanza fra sindacati e movimenti sociali, e ancor prima nelle selve del Chiapas messicano. Nel gennaio 2001 si era incontrato nel grande Forum Sociale Mondiale a Porto Alegre in Brasile che aveva riunito la società civile, i movimenti, le organizzazioni democratiche di tutto il mondo.Quel movimento diceva – e ancora oggi dice – che la religione del mercato senza regole avrebbe portato al mondo più ingiustizie, più sfruttamento, più guerre, più violenza. Che avrebbe distrutto la natura, messo a rischio la possibilità di convivenza e persino la vita nel pianeta. Che non ci sarebbe stata più ricchezza per tutti ma, piuttosto, nuovi muri, fisici e culturali, tra i nord ed i sud del mondo. Non la pacificazione, conseguenza della “fine della storia”, ma lo “scontro di civiltà”.Avevamo ragione, e i fatti lo hanno ampiamente confermato. Ora lo sanno tutti. Ma dieci anni fa, per aver detto solo la verità, venimmo repressi in maniera brutale e spietata.La città di Genova fu violentata fisicamente e moralmente. Le regole di una democrazia, che sempre prevede la possibilità del dissenso e della protesta, vennero sospese e calpestate. Un ragazzo fu ucciso. Migliaia vennero percossi, feriti, arrestati, torturati. Eravamo le vittime, ma per anni hanno tentato di farci passare per i colpevoli.Oggi, le ragioni di allora sono ancora più evidenti.Una minoranza di avidi privilegiati pare aver dichiarato una guerra totale al resto dell’umanità e all’intera madre Terra. Dopo aver creato una crisi mondiale mai vista cercano ancora di approfittarne, rapinando a più non posso le ultime risorse naturali disponibili e distruggendo i diritti e le garanzie sociali messe a protezione del resto dell’umanità in due secoli di lotte. E’ un progetto distruttivo: ha prodotto la guerra globale permanente, l’attacco totale ai diritti (al lavoro e del lavoro, alla salute, all’istruzione, alla libertà di movimento, alle differenze culturali e di genere nonché alle scelte sessuali), la rapina dei beni comuni, la distruzione dell’ambiente, il cambiamento climatico e il saccheggio dei territori.Ormai è chiaro a tanti e tante, a molti più di quanti erano a Genova dieci anni fa, che solo cambiando radicalmente direzione si può dare all’umanità una speranza di futuro, impedendo la catastrofe che i poteri dominanti, sia pure in crisi, stanno continuando a preparare. Proponiamo a tutte/i coloro che da quei giorni non hanno mai smesso di portare avanti le ragioni di allora e a tutte/i coloro che, pur non avendo avuto la possibilità di partecipare a quelle elaborazioni, ogni giorno costruiscono elementi di un mondo diverso con le loro lotte, le loro rivendicazioni, le loro pratiche, di costruire insieme da oggi le condizioni per incontrarsi a Genova nel luglio del 2011, per tessere reti più forti di resistenza, di solidarietà, di costruzione di alternativa alla barbarie e di speranza.Viviamo in un mondo che continua a non piacerci, un mondo che continua ad avere tutte le caratteristiche che abbiamo fortemente denunciato 10 anni fa, se possibile ancora più accentuate, attraversato da profonde crisi etiche, morali, democratiche che aggravano e rendono più pericolosa la crisi economica e finanziaria. Ma, allo stesso tempo, viviamo anche in un mondo che, a partire dal nuovo protagonismo dei popoli dell’America Latina, esprime un forte sentimento di cambiamento. Ripensare, recuperare, allargare ed aggiornare lo “spirito di Genova” che ha segnato una generazione può aiutare. 
Non a guardare indietro, a quella che ormai è storia, ma a guardare avanti, al futuro che abbiamo tutti e tutte la responsabilità di costruire.



LORO LA CRISI. NOI LA SPERANZA.

Invitiamo pertanto tutte/i coloro che sono interessate/i a condividere questo percorso ad un primo incontro che si terrà il 9 ottobre prossimo a Genova alle ore 15 presso il Circolo Autorità Portuale e Società del Porto di Genova in via Albertazzi 3r (zona Terminal Traghetti/Caserma Vigili del Fuoco).


Per aderire potete inviare una mail all’indirizzo versogenovaluglio2011@gmail.com



Primi firmatari



Vittorio Agnoletto, Andrea Bagni, Monica Baracchini, Enrica Bartesaghi, Ugo Beiso, Norma Bertullacelli, Graziella Bevilacqua, Angela Brancati, Antonio Bruno, Laura Brusasco, Anna Bucca, Giacomo Casarino, Giovanna Caviglione, Angelo Chiaramonte, Paola Cirio, Giuseppe Coscione, Riccardo Cosmelli, Matteo Cresti, Massimo Dalla Giovanna, Maria De Barbieri, Lucia Deleo, Andrea De Lotto, Giuseppe De Marzo, Manlio Di Lorenzo, Miriam Formisano, Graziella Gaggero, Haidi Gaggio Giuliani, Maurizio Galeazzo, don Andrea Gallo, Angelo Gandolfi, Davide Ghiglione, Roberto Giannini, Giuliano Giuliani, Giuseppe Gonella, Santo Grammatico, Angelo Guarnieri, Carlo Gubitosa, Simohamed Kaabour, Fernanda La Camera, Mirella La Magna, Rita Lavaggi, Marcella Lelli, Philippe Lemoussu, Elena Lozzi, Aurelio Macciò, Edoardo Magnone, Roberto Mapelli, Annalisa Marinelli, Emanuela Massa, Walter Massa, Aleksandra Matikj, Roberta Mongiardini, Gianni Morando, Mariangela Mozzone, Giorgio Pagano, Bice Parodi, Paolo Palazzo, Martina Pignataro, Gianluca Reali, Cristiana Ricci, Stefania Ricci, Giorgio Riolo, Caterina Roseo, Dario Rossi, Gianni Russotto, Raffaele K. Salinari, Sonia Sander, Stefano Scagni, Rosanna Sirtori, Gabriele Taddeo, Sergio Tedeschi, Gianluca Trovati, Roberta Trucco, Nicola Vallinoto, Loris Viari, Matteo Viviano, Alberto Zoratti,Franco Zunino

lunedì 13 settembre 2010

IMPERDIBILE!

DA CUNEOCRONACA
PARENTOPOLI/ Dal palco di Paesana il consigliere regionale della Lega Carossa spiega perché la figlia merita di entrare nello staff di Roberto Cota 

"MILITA DA MOLTO TEMPO. E’NATURALE CHE I DIRIGENTI ASSUMANO GENTE FIDATA. CHIEDA A CHI ORA MI ATTACCA COME USAVA FARE IL PCI"
SI GIUSTIFICA

Oscar Borgogno - Si respirava molto entusiasmo nella piazza di Paesana, sui monti cuneesi, che ha ospitato l’adunata leghista, subito dopo aver fatto tappa in uno dei luoghi simbolo del folklore padano: le fonti del Po a Pian del Re.

Erano presenti quasi tutti gli esponenti locali del partito e molti dirigenti di primo piano: dal ministro Calderoli (in jeans bermuda) insieme alla compagna Gianna Gancia (presidente della provincia di Cuneo), al novello governatore, sempre più in bilico, Roberto Cota. Immancabile, come ad ogni manifestazione o sagra popolare, Borghezio: ormai anche lui è uno dei simboli della Lega, quella più populista, certo, ma forse la più sincera e impulsiva. Sarebbe un torto alla sua intelligenza politica e diplomatica, non riportare fedelmente alcune delle sua ultime chicche: “Dio ci ha dato il Piemonte, guai a chi ce lo tocca!”, riferendosi al ricorso contro alcune liste in supporto di Cota e che ora rischia, man mano che i seggi sono riconteggiati, di portare a sempre più probabili nuove votazioni in primavera.



Non manca nemmeno una stoccata al leader di Rifondazione che, a poca distanza, ha organizzato insieme ad una cinquantina di militanti una contro-manifestazione al grido di “Occitani sì, razzisti mai” ed esibendosi in un comizio tenuto in ben tre lingue: italiano, piemontese ed occitano, per la gioia dei militanti locali. Borghezio non ha sentito ragioni: “L’unico Ferrero che ci sta simpatico è quello che fa la Nutella!”. Molte, poi, le stoccate contro il PD e la sua festa nel “salotto di piazza Castello” come l’ha definito Cota, aggiungendo che “alla nostra festa di Torino c’erano 5000 persone, da loro solo giornalisti e intellettuali”. Giorgetti, direttamente dalla Lombardia, preferisce toni più epici: “Saremo anche ignoranti, ma siamo noi che facciamo la Storia!”.



Calderoli, dal canto suo, si toglie qualche sassolino dalla scarpa quando bisogna parlare delle possibili nuove elezioni: “Abbiamo tentato di far mettere d’accordo Fini e Berlusconi, ma quelli sono due teste dure: è impossibile”. E’ presente anche il capo-gruppo in regione Piemonte, Carossa. Ai piedi del palco alcuni collaboratori gli portano gli articoli che Il Riformista gli ha dedicato sulla vicenda della “parentopoli” negli uffici della Regione: sua figlia Michela lavora infatti nello staff di Cota come “addetta collaboratrice” alla comunicazione. Strano per un partito che non perde giorno per attaccare il nepotismo e la corruzione di “Roma Ladrona”, sottolineano i critici. Ma Carossa non si scoraggia: “Mia figlia è militante nella Lega da molto tempo. E’naturale che i dirigenti assumano nel proprio staff gente fidata. Chieda a chi ora mi attacca come usava fare il PCI: nello stesso modo!”. Che poi Michela, oltre ad essere una fedele militante, sia pure sua figlia è un caso.



“Ha una grande preparazione alle spalle: si sta laureando in… aspetta un attimo”, tira fuori il cellulare e scandisce, concentrando gli occhi sullo schermo: “Ha 27 anni, si sta laureando in psicologia dello sviluppo e ha la media del 29!”. Cota, invece, preferisce ricordare che anche la sinistra non ha perso occasione per sistemare amici e parenti negli uffici pubblici in passato. Per dirla con Furio Colombo: “Prima i parenti perché, a Torino come a Reggio Calabria, il sangue non mente”. E poi, per lavori delicati, “serve gente fidata”. E chi, meglio dei familiari, può assolvere a ciò? Non c’è Lega che tenga.

domenica 12 settembre 2010

I "bulli" dell’ampolla del Po hanno trovato i compagni a contestarli


Rassegna stampa Paesana 2010.

La grande pagliacciata di Bossi e della Lega sbarca come tutti gli anni a Cuneo... 

Bossi ha ripetuto anche quest’anno la pagliacciata dell’ampolla, riempendola d’acqua sul Monviso alle fonti del Po, per svuotarla nella laguna di Venezia. 
Una simbologia tribale, bagaglio delle bigotte ritualità, con le quali Bossi vorrebbe dimostrare le antiche radici della “padania”. 
Nel ripetere il rito, il fenomeno da baraccone cambia ancora idea. Ieri avevaminacciato “voteremo noi la sfiducia”, oggi proclama, “non voteremo la sfiducia”. 
Lui non si vergogna certo a cambiare idea da un momento all’altro, e neanche i bottegai che lo seguono come un “guru”, capace di salvare la loro bottega, conarricchimento annesso. 
Ma come i topi annegati seguendo il pifferaio magico, più di 30 mila piccoli bottegai, hanno chiuso bottega seguendo la politica razzista del pifferaio Bossi e &. 

Poco più Giù a Paesana (provincia di cuneo) in pieno centro un folto gruppo di antifascisti partecipava al presidio antirazzista organizzato da Rifondazione Comunista di Cuneo, dove venivano lanciati slogan e cori contro le espulsioni, le nuove leggi razziali a sostegno di una politica della solidarietà e dell'integrazione, iniziativa che nonostante la folta partecipazione soprattutto di giovani e giovanissimi, molti provenienti anche da Torino, come sempre non ha avuto alcun risalto in nessun media ufficiale, forse troppo impegnati a documentare pettegolezzi e gossip, per farci in qualche modo dimenticare i problemi reali di questo paese.... 


La Lega da sola, con o senza elezioni non ha la forza di fare un governo, attualmente neanche coalizzata con Berlusconi, che comunque resta l’unica sponda su cui conta Bossi, il quale dopo aver sbausciato di far cadere il governo, oggi come una pecorella smarrita dichiara “quel che fa Berlusconi, va bene anche a noi”. Così parlò il cagone. 

Saluti Antifascisti dalle valli rosse del cunese 

indymedia piemonte http://piemonte.indymedia.org/article/9910 




No Lega» e presidio del Prc a Paesana, mentre i leghisti celebrano il loro “rito” 

Maurizio Pagliassotti 

La notizia è che in Italia c’è qualcuno che osa andare a muso duro contro i leghisti sul territorio, sulle piazze e perfino alle loro improbabili feste-rito. C’è da augurarsi 
che il presidio anti leghista e anti razzista che si è svolto ieri a Paesana, piccolo paesino della val Po, sia solo l’antipasto di una contrapposizione popolare contro le volgarità leghiste. 
La piazza di Paesana dove si svolge la festa della Lega Nord è piccola, circondata di bandierine verdi e carabinieri blu. Dentro, alle tre di ieri pomeriggio, poco dopo il rito 
dell’ampolla, del Po e compagnia bella, c’erano circa cinquecento militanti, un gazebo, dei banchetti con frutta e verdura, un palchetto. La statale che porta quassù è tappezzata di manifesti leghisti, tricolori ed enormi scritte rosse “No Lega”. Chi si avvicinava senza la doverosa tenuta verde agli stand leghisti viene perquisito con modi gentili dai poliziotti. Dove va? Chi è? Cosa fa? La festa rito dei leghisti è ben più blindata di quella del Pd. Ad un chilometro di distanza ecco il presidio di Rifondazione anti Lega. Un centinaio di persone sono presenti. Qualche giovane e molti capelli bianchi si aggirano tra le bandiere rosse. Ogni tanto passa qualche leghista in auto veloce, urla qualche insulto, alza il dito medio e scappa. Urlano “Comunisti di merda!” Una presenza modesta nei numeri ma molesta nell’effetto. Una presenza necessaria contro un partito, 
la Lega, che nel panorama politico italiano è il vero bullo contro cui nessuno osa alzare la voce. E invece ieri il gruppo di Cuneo ha giocato la carta dell’orgoglio e del coraggio.L’organizzatore, Fabio Panero è soddisfatto: «Siamo qui per dire cose semplici ai militanti padani. La Lega deve dire perché non muove un dito quando le fabbriche 
chiudono. Di fronte a questi fatti, sul territorio, almeno qui nel cuneese sono silenziosi. La lega parla anche di federalismo, però vuole la privatizzazione dell’acqua, 
proprio la ricchezza di queste nostre montagne. Una ricchezza che da sempre è stata di tutti. E, ultima cosa, questo è un territorio che racconta di resistenza, di emigrazione. 
E non balle, riti e ampolle ». E’ presente la consigliera regionale Eleonora Artesio che ricorda come il presidente Cota «sia stato nominato presidente della regione al di fuori delle regole democratiche ». In questo senso le notizie che giungono da Asti e Biella successive al riconteggio di voti imposto dai giudici danno ormai per spacciato politicamente l’attuale governatore del Piemonte. Infatti solo su pochissime schede la croce tracciata sulla lista “incriminata” “Al centro con Scanderebech” è appaiata ad una croce sul nome del governatore. E’ la prova regina che chi ha votato quel partito poteva 
non conoscere la sua collocazione all’interno dei due schieramenti. 
Arriva il segretario nazionale Paolo Ferrero e tiene un comizio in tre lingue. Visto che si è nel profondissimo nord ovest oltre all’italiano c’è spazio anche per un incomprensibile occitano ed il vecchio dialetto piemontese. A parte le note di colore che fanno sorridere i manifestanti il messaggio di Ferrero è spietato: «I leghisti dicono 
che vogliono difendere il territorio ma in realtà difendono solo i padroni e del territorio se ne fregano. Sono interessati a fare gli interessi dei banchieri che si sono arricchiti durante questa crisi e non certo dei lavoratori che hanno perso 
il posto di lavoro. Gli abbiamo fatto una proposta semplice in passato: la legge contro le delocalizzazioni, ovvero se prendi soldi pubblici e poi delocalizzi quei denari 
li devi restituire. Questa legge, ad esempio nella passata legislatura piemontese, non è passata anche grazie all’ostruzionismo della Lega. E così in tutte le regioni del 
nord. E poi, per dirla alla Bossi, il loro “celodurismo” è ormai sulla “via del viagra”: un giorno sono forti e potenti e promettono di far cadere il Governo, il giorno dopo, richiamati da Berlusconi, si afflosciano e si adeguano». Il presidio va avanti tutta la sera fino a tardi. In Italia qualcuno che resiste all’arroganza dei bulli leghisti c’è. 

liberazione 

comizio di Paolo Ferrero in occitano 
http://www.radioradicale.it/scheda/310746?format=32

giovedì 9 settembre 2010

Il parco più bello d'Italia e le promesse disattese


Il Parco del Castello di Racconigi eletto “Il più bello d'Italia”

Nel mese di luglio  la stampa locale ci ha dato una bella ed importante notizia : il Parco del Castello di Racconigi è stato dichiarato “Parco più bello d'Italia 2010”.
Certamente come tutti i cittadini racconigesi, mi dichiaro molto soddisfatto di tale importante riconoscimento attribuito ad un bene situato sul territorio racconigese, annualmente oggetto di visita da parte di molti turisti italiani e probabilmente anche stranieri. E' infatti il parco del castello un grande polmone verde con all'interno delle straordinarie e splendide strutture quali il Castello e le Serre reali con  alberi anche secolari, piante, fiori  il tutto molto ben curato e ameno.

mercoledì 8 settembre 2010

PAESANA 2010

PRESIDIO DI PAESANA: PAOLO FERRERO CONFERMA LA PRESENZA E DICHIARA CHE FARA' UN COMIZIO IN ITALIANO, PIEMONTESE ED OCCITANO.


Paolo Ferrero Segretario Nazionale del PRC-Federazione della Sinistra conferma che alla e16 parteciperà al presidio antirazzista di Paesana previsto per venerdì 10 settembre in concomitanza con quello della Lega Nord.
"Mentre loro giocano con l'ampolla-dichiara Ferrero-gli operai perdono lavoro e futuro".
"Farò un comizio in italiano, piemontese e occitano, per dire che anche noi Comunisti siamo legati al territorio e difesa del territorio significa in primis difendere i posti di lavoro"

Infatti di fronte alle aziende che de localizzano all’estero per speculare sul costo del lavoro (Fiat in Serbia, in primis ma l'elenco in provincia di Cuneo è ormai sempre più cospicuo), i vari Cota, Zaia, Bossi padre e figlio non fanno altro che urlare contro presunti nemici (di volta in volta i cinesi, i russi, gli immigrati, i rom…) ma non adottano quei provvedimenti che consentirebbero di mantenere sul territorio imprese e posti di lavoro.
La Lega assiste alla chiusura di fabbriche-conclude Ferrero- alla messa in cassa integrazione e al licenziamento di migliaia di lavoratori senza muovere un dito.
Basterebbe che approvassero la proposta di legge presentata da Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra in tutte le Regioni del Nord per frenare il fenomeno delle delocalizzazioni industriali. La nostra proposta si basa su un principio semplicissimo: per le aziende che de localizzano all’estero scatta l’obbligo di restituire i contributi pubblici di cui hanno fruito negli ultimi dieci anni".
 Anche sul federalismo la Lega Nord parla una lingua smentita dai fatti.
Il Governo Berlusconi Bossi, infatti, continua a comprimere le competenze delle autonomie locali imponendo, dal livello centrale, la privatizzazione dei servizi pubblici, l'acqua in primis, cenrali nucleari e grandi opere. 
L'appuntamento è dunque per

 VENERDI 10 settembre, dalle ore 15 alle ore 19
al presidio che si terrà  a Paesana, piazza Vittorio Veneto 
(di fronte alla Pro-Loco)

lunedì 6 settembre 2010

CONTRO-MANIFESTAZIONE A PAESANA

RIFONDAZIONE LANCIA UN APPELLO PER UNA GRANDE MANIFESTAZIONE

UNITARIA ANTI-RAZZISTA





SARA' PRESENTE ANCHE IL SEGRETARIO NAZIONALE DEL PRC PAOLO FERRERO



Il prossimo 10 settembre, sulle montagne del cuneese, la Lega Nord metterà in scena il solito rito dell’ampolla, inventato qualche anno fa, dal quale partirà per la traversata del fino a Venezia.

Ma a manifestare ci sarà anche Rifondazione Comunista che, come lo scorso anno, “accoglierà” i leghisti smascherando il vero volto della Lega.

La Lega Nord è un partito razzista che sostiene un governo di inquisiti e mafiosi e non fa niente per difendere i lavoratori.



Il Governo Berlusconi conta un elevato numero di “personale politico” inquisito.

Tra appalti truccati, ricostituzione di società segrete (P3), tangenti, affiliazioni ad organizzazioni mafiose, elusioni ed evasioni fiscali ci troviamo in una situazione di fronte alla quale persino il sistema di Tangentopoli finirebbe per impallidire.

Non si tratta di casi isolati, di singole “mele marce”; al contrario si tratta di una corruzione di sistema, elevata dal Governo Berlusconi a vera e propria pratica politica.

Dalla ricostruzione post terremoto di L’Aquila agli appalti sull’eolico, dalla Protezione Civile alle principali Opere Pubbliche (meglio se grandi): non c’è niente che sfugga a questo vero e proprio sistema criminale di corruzione.

E la Lega, paladina (a parole) della legalità e della moralità che fa ?

Semplice: mostra grande attivismo nel difendere gli interessi di Ministri e parlamentari inquisiti e al contrario non muove un dito per cercare di risolvere le crisi industriali più pesanti che stanno cancellando nel Nord migliaia di posti di lavoro.



Di fronte alle aziende che de localizzano all’estero per speculare sul costo del lavoro (Fiat in Serbia, Bialetti in Cina, il tessile in Romania ecc..), i vari Cota, Zaia, Bossi padre e figlio non fanno altro che urlare contro presunti nemici (di volta in volta i cinesi, i russi, gli immigrati, i rom…) ma non adottano quei provvedimenti che consentirebbero di mantenere sul territorio imprese e posti di lavoro.

La Lega assiste alla chiusura di fabbriche, alla messa in cassa integrazione e al licenziamento di migliaia di lavoratori senza muovere un dito.

Basterebbe che approvassero la proposta di legge presentata da Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra in tutte le Regioni del Nord per frenare il fenomeno delle delocalizzazioni industriali. La nostra proposta si basa su un principio semplicissimo: per le aziende che de localizzano all’estero scatta l’obbligo di restituire i contributi pubblici di cui hanno fruito negli ultimi dieci anni.



Lo stesso dicasi della tanto sbandierata legge a tutela del Made in Italy, già bocciata a livello europeo e che, per come è stata scritta, non tutelerà né il lavoro, né la qualità dei prodotti.



Anche sul federalismo la Lega Nord parla una lingua smentita dai fatti.

Il Governo Berlusconi Bossi, infatti, continua a comprimere le competenze delle autonomie locali imponendo, dal livello centrale, la privatizzazione dei servizi pubblici, grandi opere, centrali nucleari ecc.

Le valli cuneesi, così come molti altri territori del Nord, hanno alle spalle una storia di grande autonomia rispetto ai poteri statali e religiosi, hanno combattuto, 60 anni fa, contro il fascismo e il nazismo e per l’autodeterminazione dei popoli.

Le valli e la montagna non hanno inventato le frontiere e i confini. Ad esempio, la lingua occitana si parla nelle vallate italiane come nelle vallate francesi. Sopra Pian del Re si trova il Buco del Viso che ci parla della comunicazione, del dialogo tra i popoli. Le divisioni non le abbiamo create ma le abbiamo subite quando insensati nazionalismi hanno portato la guerra e costretto i giovani ad uccidere e ad essere uccisi.

La cultura e la tradizione delle valli cuneesi rifiutano il razzismo: è stata la lotta partigiana che ha segnato l’impegno di queste valli per costruire una terra libera per uomini e donne liberi, una società basata sulla giustizia sociale, sulla libertà, dove l’autodeterminazione dei popoli e la valorizzazione delle culture e delle lingue locali non significano odio e nazionalismo ma uno strumento di liberazione delle classi subalterne.

La Lega Nord si combatte sul territorio, non a parole: come l'anno scorso invitiamo, quindi, gli uomini e le donne che credono in questi valori a partecipare

VENERDI’ 10 settembre, dalle ore 15 alle ore 19

al presidio che si terrà a Paesana, piazza Vittorio Veneto. 


Fabio Panero segretario provinciale di Cuneo di Rifondazione Comunista






Matteo Gaddi Responsabile Nord di Rifondazione Comunista

LA PRIMA ADESIONE ALLA MANIFESTAZIONE
La segreteria provinciale del Partito Democratico, riunitasi il 2 settembre u.s., ha preso in esame l’appello fatto pervenire da Fabio Panero, segretario provinciale di Rifondazione Comunista, per una compartecipazione all’iniziativa del 10 settembre p.v. a Paesana, in occasione dell’annunciata presenza del ministro della Lega Nord Umberto Bossi e dello stato maggiore del partito leghista.
Il PD cuneese condivide pienamente la necessità di rispondere politicamente al populismo leghista e di contrapporvisi pubblicamente. Aderisce perciò al vostro invito, estendendolo in modo particolare agli eletti e ai dirigenti, oltre che agli iscritti dei circoli del saluzzese e della valle Po, che per ragioni logistiche potranno più agevolmente partecipare, come lo riterranno, all’iniziativa di Paesana.
Potrà essere questo l’inizio di nuove e più frequenti forme di collaborazione tra partiti che, anche a livello cuneese, vogliono impegnarsi per mettere quanto prima la parola “fine” al berlusconismo e alle derive che le destre hanno prodotto in questo nostro Paese.
Cordiali saluti,
Alessandro Parola
(segretario provinciale PD)
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