venerdì 14 settembre 2012

MARCIAMO CONTRO LE GUERRE E LE SPESE MILITARI



Domenica 16 settembre 2012 avrà luogo il 14esimo appuntamento con la Carovana della Pace Cuneo- Boves: 9 km di marcia in memoria dei tragici eccidi che nel 19 settembre 1943 colpirono la città di Boves.
La manifestazione, ideata nel 1986 dal fondatore di Lvia, don Aldo Benevelli, con l'Azione Cattolica, gli Scouts, Acli e altre realtà associative della provincia di Cuneo, si ripete da allora ogni due anni.
La partenza è alle ore 14 dal Palazzo Comunale di Cuneo con arrivo in piazza Italia a Boves verso le ore 16, quando si terrà la commemorazione dei caduti.
In tale occasione Rifondazione Comunista distribuirà il seguente volantino.


Io non sono pacifista. Io sono contro le guerre(Gino Strada)

MARCIAMO CONTRO LE GUERRE E LE SPESE MILITARI
E’ giusto e nobile marciare per la pace, nella speranza di un mondo diverso, ma occorre ricordare:
-          Che il nostro paese, con governi di destra, di centro- sinistra e “tecnici” ha partecipato e partecipa a guerre neo- coloniali (Golfo 1, Jugoslavia, Golfo 2, Afganistan, Libia).
-          Che nei bilanci italiani, le spese militari continuano a salire (siamo a 23 miliardi)
-          Che la spesa pro capite per armi, in Italia (478 dollari), è superiore a quella tedesca (411) e giapponese (332) e che spendiamo più dell’India (un miliardo di abitanti).
-          Che vi sono 600 tra generali ed ammiragli e 2660 colonnelli (più comandanti che comandati?) e che a nessuno passa per la testa di ridurre stipendi e benefit.
-          Che spendiamo 1,5 miliardi per le “missioni” all’estero e 9,5 miliardi per il personale.
Mentre il governo Berlusconi ha raccontato fandonie sulla crisi e  Monti e Fornero chiedono sacrifici, tagliano pensioni, diritti sindacali e modificano articoli della Costituzione:
-          Nel 2009, con l’economia nazionale in calo, il fatturato delle spese militari ha toccato cifre da record, superando quello della Russia
-          Nel 2010, le spese militari sono cresciute dell’8,4%, mantenendo l’Italia fra l’ottavo e il decimo posto nel mondo (il 43% delle spese complessive è sostenuto dagli USA).
-          Nel 2011 sono state messe in bilancio spese per 23 miliardi e per l’acquisto di * 500 veicoli leggeri, * blindati, * sistemi di localizzazione  * veicoli tattici leggeri Lince, * veicoli automatici per perlustrazione, *barriere antisfondamento, * sistemi acustici.
-          Si incrementa la flotta aerea: * 96 Eurofighter, * 60 AMX, * 70 Tornado, * 15 F 16, * 16 Harrier (a decollo verticale).
-          Continua il progetto dei bombardieri F 35 (chi vogliamo bombardare?), pudicamente ridotti da 121 a 90 per una spesa di 12 miliardi. La Corte dei conti statunitense, nel marzo 2012, ha definito il programma per gli F 35 “il più costoso fallimento della storia militare degli USA”.
Tutte queste manovre sono votate alla quasi unanimità a Camera e Senato.
Con quale coerenza partecipano alle marce per la Pace, esponenti dei partiti (PDL, PD, UDC, Lega, Futuro e libertà…) che tagliano sul sociale e aumentano (2012 + 3,8%) i costi per il militare?
Anche la Grecia nel 2012 ha fortemente aumentato le spese militari.
-          Abbiamo aderito alla campagna contro gli F 35.
-          Anche se l’attuale ministro, ammiraglio De Paola, sostiene che chi propone tagli è accecato da furore ideologico, aderiamo alla petizione di padre Alessandro Zanotelli contro l’incremento delle spese.
-          Aderiamo alla campagna di “Sbilanciamoci”:
-          * per il taglio di 10 miliardi di spese in tre anni,  * per la riduzione di un terzo degli effettivi, * per la cancellazione delle spese per gli F 35 e un piano straordinario per:
* sostegno al reddito dei precari, * sostegno disoccupati e cassintegrati, * messa in sicurezza di 3.000 scuole, * servizio civile dei giovani.
   

lunedì 3 settembre 2012

NO AL GIRO DELLA PADANIA

TORNA IL GIRO DELLA PADANIA:LA LEGA E' SENZA VERGOGNA.

La Lega ladrona dilaniata da scandali e tangenti tenta di rifarsi una verginità politica cancellando il rito dell'ampolla a Paesana ma mantenendo il giro cicilistico della Padania: il ciclismo è uno sport popolare e molti professionisti correranno in questa gara. Il giro parte oggi dalle zone terremotate dell'Emilia: la Lega tenta di purific

arsi tra la gente che ha perso la casa o il lavoro ostentando anche un fine umanitario.


L’edizione 2012 si corre dal 3 al 7 settembre 2012 prossimi. Si termina con la sesta tappa in Piemonte da Acqui Terme a Frabosa Soprana (provincia di Cuneo).
L'anno scorso a Chrerasco (punzonatura) e Mondovi' (prima tappa del giro) Rifondazione Comunista contestò questa pagliacciata fatta a spese del contribuente. Sembra che la magistratura stia indagando su onlus e su personaggi dell'area leghista varesina della scorsa edizione, infatti il giro è stato in forse fino all'ultimo e tenta di rifarsi un'immagine con un profilo politico basso.

il GIRO CICLISTICO della PADANIA, è inserito ufficialmente nel calendario dell’Unione ciclistica italiana.
- Il percorso attraversa una regione inesistente (la Padania) .
- Il giro si svolge nella “settimana santa” della Lega, quella in cui, dal 1996, Bossi va a prendere l’acqua alle sorgenti del Po (allora proclamò l’indipendenza della Padania e il parlamento di Mantova).
La Lega nord è in parlamento da venti anni. In questo ventennio:
- Non ha risolto alcun problema (lavoro, precarietà, sanità, istruzione, ambiente)
- Ha contribuito al drammatico peggioramento delle condizioni di vita di gran parte della popolazione.
- Ha raccolto voti e consensi agitando paure e slogan, ma non dando alcuna risposta ai problemi.
- Ha criticato “Roma ladrona”, ma a “Roma ladrona” ha parlamentari, con il governo Berlusconi ha avuto ministri, sottosegretari.
Il giro ciclistico della Padania è una manovra propagandistica di Bossi, Davico… che tentano di nascondere il fallimento delle loro politiche, sfruttando la passione popolare per uno sport bello e nobile che non deve essere macchiato da interessi di parte.

Anche quest'anno Rifondazione Comunista protestarà contro questa manifestazione che propaganda la secessione a spese del contribuente, in un momento in cui crisi e disoccupazione aumnetano in maniera esponenziale.
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